La principale causa delle perdite
Il primo elemento che determina l'entità delle perdite è il tentativo stesso di
evitarle, il timore che ci incute la materializzazione della perdita e che non ci fa
rispettare lo stop loss, quasi che decidere noi stessi l'entità sia meno doloroso che
lasciarlo decidere al mercato. E' un comportamento umano molto frequente che ci
fa ricordare quello dello struzzo che nasconde la testa sotto la sabbia, dirette
conseguenze sono: l'allargarsi dell'entità della perdita, l'allungarsi del time frame
dell'operazione, nella speranza che il tempo ponga rimedio ai nostri errori.
Il primo gradino da superare nel betting è proprio questo: saper accettare le perdite,
contenerle entro livelli programmati, far si che non intacchino mai il nostro patrimonio
personale e psicologico. Statene certi, nel betting perdono tutti, neofiti e trader navigati
ed anche gli stessi book, piccoli risparmiatori o gestori di immense fortune; l'importante è non
arrendersi mai, se sbagliamo un numero sufficiente di volte alla fine arriveremo al successo.
Le perdite vanno controllate, pianificate, trattate come dei costi imprenditoriali inevitabili;
ciò che è invece veramente distruttivo è operare mossi dalla reazione ai mercati o peggio ancora
dalla voglia di “vendicare” le perdite subite.
Imparare a perdere in modo professionale
Ci può essere professionalità anche nel perdere, quando la perdita fa parte di una
strategia imprenditoriale di controllo dei costi gestita tramite gli stop loss, tramite
un adeguato rapporto rischio/rendimento dei trade selezionati e quando i livelli di
perdita massima sono predeterminati. Le perdite inserite all'interno di una accurata
strategia di impresa diventano così dei semplici costi di esercizio, anzi in un'ottica
positiva possono essere considerate un costo necessario allo sviluppo della propria
capacità professionale e quindi una risorsa imprenditoriale.
La capacità di limitare i fenomeni di regressione cognitiva
La regressione cognitiva è quel fenomeno che ci porta, in situazioni di stress, a
comportarci come dei principianti, come se dimenticassimo tutto quello che
conosciamo dei mercati, del trading e dell'analisi tecnica, arrivando a commettere
errori grossolani. Questo fenomeno è certamente alla base e all'origine di molti dei
problemi che sperimentano la maggior parte dei better/trader, per non dire tutti. Credo
fermamente che la tanto decantata disciplina spesso non basti, o meglio non credo
sia solo una questione di disciplina quando, ad esempio, non rispettiamo uno stop
loss, oppure usciamo troppo presto da un trade profittevole, per citare solo alcuni
degli errori causati dalla regressione cognitiva. In sostanza, la persona che studia i
grafici la sera prima e la persona che diventiamo nel momento in cui apriamo una
posizione si differenziano proprio perché la seconda spesso si trova ad essere
vittima di questo fenomeno, che tutti voi conoscerete benissimo se avete mai avuto
modo di fare almeno un trade. Quindi il vero problema, non è solo una questione
di disciplina, ma piuttosto la capacità di controllare e, se possibile, arrivare ad
evitare gli stati di regressione cognitiva.
L'approccio probabilistico
Lo scopo di questo approccio deve essere quello di ragionare sempre e solo in
termini di probabilità, senza mai fare previsioni, assegnando solamente le diverse
probabilità ai diversi scenari. il Betting non è una attività previsionale, (o almeno
non solo).
Si vuole qui ribadire con fermezza come non sia necessario essere in grado di prevedere
il futuro per poter fare betting in maniera profittevole. Alla base del metodo proposto
nel presente lavoro risiede la convinzione di come sia completamente inutile fare o
tentare di fare previsioni.
In questo modo non ci interessa sapere cosa accadrà, ma solo fornire le diverse probabilità
ai diversi scenari, per poi monitorare l’evoluzione delle stesse ed eventualmente modificarle
coerentemente. E’ bene definire e tener sempre ben presenti i seguenti assiomi probabilistici:
1 - esiste una distribuzione casuale di ogni singola prova
2 - il risultato della singola prova è per noi indifferente
3 - il vantaggio, edge, emergerà nel lungo periodo e solo dopo un gran numero di prove.
Da questi assiomi consegue che il risultato di ogni singolo operazione è quindi
completamente casuale. Dal momento in cui si apre una posizione l’esito del
singolo evento è indipendente dalla nostra volontà e deve essere a noi indifferente
poiché non influisce sul nostro risultato di lungo periodo. E’ necessario quindi
concentrarsi unicamente sulla perfetta esecuzione del nostro piano di betting.
Una volta concluso il evento dobbiamo essere capaci di lasciarlo immediatamente alle
nostre spalle qualunque sia stato l’esito dello stesso per poterci dedicare
all’esecuzione di quello successivo. L’esito di ogni singolo evento non è di per se
rilevante, è invece nel lungo periodo, che, se presente, emergerà il vantaggio
derivante dal nostro metodo di betting. In altre parole, a noi non deve interessare
quale sia l’esito della singola scommessa, del quale è importante solo la sua esecuzione ,
mentre l’unica cosa che ci deve premere è il risultato di lungo periodo, quello dove
emergerà necessariamente il vantaggio presente. Nel diario consuntivo serale è
quindi fondamentale porre l’accento sull’esecuzione del proprio metodo o piano
e non sull’esito positivo o negativo di ogni singola scommessa. E’ necessario scomporre
quindi ogni singolo giornata nelle sue diverse fasi dando a se stessi una valutazione
distinta per ogni fase, incentrata unicamente sulla modalità di esecuzione in
relazione alla strategia adottata. E’ necessario comprendere come sia imperativo
del better professionista diventare un perfetto esecutore del proprio metodo di betting
Il primo elemento che determina l'entità delle perdite è il tentativo stesso di
evitarle, il timore che ci incute la materializzazione della perdita e che non ci fa
rispettare lo stop loss, quasi che decidere noi stessi l'entità sia meno doloroso che
lasciarlo decidere al mercato. E' un comportamento umano molto frequente che ci
fa ricordare quello dello struzzo che nasconde la testa sotto la sabbia, dirette
conseguenze sono: l'allargarsi dell'entità della perdita, l'allungarsi del time frame
dell'operazione, nella speranza che il tempo ponga rimedio ai nostri errori.
Il primo gradino da superare nel betting è proprio questo: saper accettare le perdite,
contenerle entro livelli programmati, far si che non intacchino mai il nostro patrimonio
personale e psicologico. Statene certi, nel betting perdono tutti, neofiti e trader navigati
ed anche gli stessi book, piccoli risparmiatori o gestori di immense fortune; l'importante è non
arrendersi mai, se sbagliamo un numero sufficiente di volte alla fine arriveremo al successo.
Le perdite vanno controllate, pianificate, trattate come dei costi imprenditoriali inevitabili;
ciò che è invece veramente distruttivo è operare mossi dalla reazione ai mercati o peggio ancora
dalla voglia di “vendicare” le perdite subite.
Imparare a perdere in modo professionale
Ci può essere professionalità anche nel perdere, quando la perdita fa parte di una
strategia imprenditoriale di controllo dei costi gestita tramite gli stop loss, tramite
un adeguato rapporto rischio/rendimento dei trade selezionati e quando i livelli di
perdita massima sono predeterminati. Le perdite inserite all'interno di una accurata
strategia di impresa diventano così dei semplici costi di esercizio, anzi in un'ottica
positiva possono essere considerate un costo necessario allo sviluppo della propria
capacità professionale e quindi una risorsa imprenditoriale.
La capacità di limitare i fenomeni di regressione cognitiva
La regressione cognitiva è quel fenomeno che ci porta, in situazioni di stress, a
comportarci come dei principianti, come se dimenticassimo tutto quello che
conosciamo dei mercati, del trading e dell'analisi tecnica, arrivando a commettere
errori grossolani. Questo fenomeno è certamente alla base e all'origine di molti dei
problemi che sperimentano la maggior parte dei better/trader, per non dire tutti. Credo
fermamente che la tanto decantata disciplina spesso non basti, o meglio non credo
sia solo una questione di disciplina quando, ad esempio, non rispettiamo uno stop
loss, oppure usciamo troppo presto da un trade profittevole, per citare solo alcuni
degli errori causati dalla regressione cognitiva. In sostanza, la persona che studia i
grafici la sera prima e la persona che diventiamo nel momento in cui apriamo una
posizione si differenziano proprio perché la seconda spesso si trova ad essere
vittima di questo fenomeno, che tutti voi conoscerete benissimo se avete mai avuto
modo di fare almeno un trade. Quindi il vero problema, non è solo una questione
di disciplina, ma piuttosto la capacità di controllare e, se possibile, arrivare ad
evitare gli stati di regressione cognitiva.
L'approccio probabilistico
Lo scopo di questo approccio deve essere quello di ragionare sempre e solo in
termini di probabilità, senza mai fare previsioni, assegnando solamente le diverse
probabilità ai diversi scenari. il Betting non è una attività previsionale, (o almeno
non solo).
Si vuole qui ribadire con fermezza come non sia necessario essere in grado di prevedere
il futuro per poter fare betting in maniera profittevole. Alla base del metodo proposto
nel presente lavoro risiede la convinzione di come sia completamente inutile fare o
tentare di fare previsioni.
In questo modo non ci interessa sapere cosa accadrà, ma solo fornire le diverse probabilità
ai diversi scenari, per poi monitorare l’evoluzione delle stesse ed eventualmente modificarle
coerentemente. E’ bene definire e tener sempre ben presenti i seguenti assiomi probabilistici:
1 - esiste una distribuzione casuale di ogni singola prova
2 - il risultato della singola prova è per noi indifferente
3 - il vantaggio, edge, emergerà nel lungo periodo e solo dopo un gran numero di prove.
Da questi assiomi consegue che il risultato di ogni singolo operazione è quindi
completamente casuale. Dal momento in cui si apre una posizione l’esito del
singolo evento è indipendente dalla nostra volontà e deve essere a noi indifferente
poiché non influisce sul nostro risultato di lungo periodo. E’ necessario quindi
concentrarsi unicamente sulla perfetta esecuzione del nostro piano di betting.
Una volta concluso il evento dobbiamo essere capaci di lasciarlo immediatamente alle
nostre spalle qualunque sia stato l’esito dello stesso per poterci dedicare
all’esecuzione di quello successivo. L’esito di ogni singolo evento non è di per se
rilevante, è invece nel lungo periodo, che, se presente, emergerà il vantaggio
derivante dal nostro metodo di betting. In altre parole, a noi non deve interessare
quale sia l’esito della singola scommessa, del quale è importante solo la sua esecuzione ,
mentre l’unica cosa che ci deve premere è il risultato di lungo periodo, quello dove
emergerà necessariamente il vantaggio presente. Nel diario consuntivo serale è
quindi fondamentale porre l’accento sull’esecuzione del proprio metodo o piano
e non sull’esito positivo o negativo di ogni singola scommessa. E’ necessario scomporre
quindi ogni singolo giornata nelle sue diverse fasi dando a se stessi una valutazione
distinta per ogni fase, incentrata unicamente sulla modalità di esecuzione in
relazione alla strategia adottata. E’ necessario comprendere come sia imperativo
del better professionista diventare un perfetto esecutore del proprio metodo di betting
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