Trading e psicologia
Ho approfondito molto il campo della psicologia nel betting (ed in special modo nella
trattazione del trading in piattaforme exchange) e nella lista di libri sul
trading consigliati , che riproduce fedelmente il mio percorso di studio, troverete
tutte le fonti, tra le quali anche quelle che hanno ispirato i miei approfondimenti sul
biofeedback.
L'applicazione di qualsiasi metodo passa sempre attraverso una vera e
propria battaglia che dobbiamo condurre ogni giorno con noi stesi e la nostra
psicologia, poiché è provato che l'essere umano è costruito per fallire nel trading,
settore dove per avere successo è necessario agire spesso in maniera contro
intuitiva. Ecco perché l'elemento cruciale con cui tutti noi better dobbiamo fare i
conti è quello psicologico e non tanto con il metodo, la tecnica, l'analisi e le
strategie, che sono, a mio avviso e per la mia esperienza, elementi assolutamente
secondari, anche se importanti. Alcuni concetti fondamentali della psicologia del
trading sono i seguenti:
- il trading è conoscere noi stessi
- la disciplina non è ciò che ci raccontano
perdere la disciplina non è come perdere il mazzo di chiavi dell'auto é necessario
fare trading anche di noi stessi e non solo dei mercati non dobbiamo mai violentare noi
stessi.
Una trattazione esaustiva del tema esula dagli obiettivi pratici di questo libro, dove
ci limiteremo ad approfondire solo alcuni aspetti di rilevanza
I dieci errori da evitare
Inizio la trattazione con la lista dei 10 errori tipici del neofita e i consigli su come
evitarli: considerate attentamente i punti sui quali vi invito a riflettere e rileggeteli
più volte cercando di farli vostri e ricordate che davvero, mai come in questo
mestiere,
1) non avere fretta cercando scorciatoie
Non abbiate fretta di aprire un conto gioco o, peggio, di fare operazioni reali poiché, anche
se le offerte possono sembrare attraenti e vantaggiose, sappiate che ci saranno anche l'anno
prossimo. Aspettando di raggiungere una maggior conoscenza sulle scommesse avrete fatto la
cosa giusta: quella di proteggere il capitale. Scelta che da sola potrebbe portarvi a superare il
primi sei mesi di vita da better, dove la maggior parte dei neofiti viene letteralmente spazzata
via prorprio per la fretta di iniziare a fare sul serio e senza capire che è studiando che si inizia a
fare sul serio e non andando "per book" senza avere la più pallida idea di ciò che accade.
2) Iniziare a fare betting con denaro reale
E' collegato al primo errore, la fretta, insieme al quale rappresenta uno dei metodi più rapidi e
veloci per entrare a far parte della statistica dei better falliti, che rappresentano il 95% di
chi ci prova e che entro il primo anno di attività viene letteralmente spazzato via dal mercato.
Non mi stancherò mai di ripeterlo: iniziate con il betting su carta (paper betting) visto che per
farlo non dovete aprire nessun conto gioco e questa esperienza fondamentale vi accompagnerà
finché non avrete dimostrato di saper guadagnare con continuità e costanza. Ovviamente il
paper betting andrà fatto nel modo più realistico possibile… mi raccomando: non barate MAI !
3) Lasciare il proprio lavoro attratti dalla possibilità di un'indipendenza e libertà finanziaria
Non fate MAI questo errore, che vi porterà in modo rapido alla rovina e se non siete soli, cosa
ancor più grave, potrebbe mettere a rischio la vostra famiglia. Questo monito vale per tutto il
periodo di apprendimento, che richiede anni, e finché non avrete dimostrato di saper trarre con
costanza dal un reddito sufficiente per mantenere il vostro tenore di vita attuale.
Il reddito andrà aumentato dell'aleatorietà insita nel mestiere del better, che quindi prevede anche
mesi e mesi di inattività e perdite, nei quali le vostre spese restano invariate. Se quindi a titolo di
esempio ora guadagnate 1.000 €/mese netti, dovrete dimostrare, prima su carta per un periodo
lungo e poi dal vero per un periodo altrettanto lungo, di riuscire a trarre dal mercato con
continuità una media di 2.000 €/mese, perché dovete comprendere anche la pensione, il TFR e
assicurazioni varie che con il mestiere di trader non sono compresi. Tenete sempre ben presente
che, al momento di iniziare, le probabilità saranno tutte contro di voi e l'unica certezza che
avrete è che perderete moltissimo, molto probabilmente tutto quello che avete.
4) Sovrastimare le vostre possibilità di guadagno e le proprie capacità di fare betting
Collegato al precedente questo errore si commenta da solo, ma è un altro dei metodi che
portano la maggior parte degli aspiranti better a lasciare l'attività entro il primo anno o a
entrare a far parte di quel 95% di perdenti cronici che affollano i book (e gli exchange per
l'attività di trading e arricchiscono il 5% dei rari vincitori. In realtà ho capito che poi quel 5% è
rappresentato per un 4% dai break even trader, ossia coloro che sono in pari, ma col loro
trading fanno guadagnare solo gli intermediari, grazie al volume di commissioni generate, quindi
chi guadagna realmente è a mio avviso solo l'1% dei partecipanti. Ricordatevi che più studierete
e più vi accorgerete di saperne poco, solo chi non studia può avere la presunzione di aprire un
blog o un sito e mettersi a dispensare consigli di trading (specialmente se questi "consigli" sono
semplici tips!)
5) Dichiarare i vostri metodi e dispensare consigli non richiesti
Altro errore tipico e collegato al precedente, e che ha alla base la presunzione e la convinzione
di saperne qualcosa, laddove solo l'ignoranza o peggio la mitomania può portarvi a commettere
una leggerezza.
Sappiate solo che tutti i più grandi better, quei pochi che guadagnano veramente, sono quasi
ossessivi riguardo alla riservatezza che copre le loro operazioni.
Non saprete mai davvero chi è colui che guadagna veramente in questo mestiere (specialmente
di questi tempi!) e, se vedete qualcuno dichiarare i propri gain, fornire le proprie visioni sui
favoriti e dispensare consigli non richiesti, non fidatevi! Il motivo è semplice e tutti i grandi better
lo sanno: dichiarare i propri metodi vi mette in una condizione di poter poi essere condizionati
nel giudizio che automaticamente perde di obiettività, perché una parte di voi stessi può
pretendere di voler avere ragione e dimostrare a chi sa quale operazione avete fatto, che appunto
voi avete ragione.
Niente di più sbagliato, perché perdere l'obiettività di giudizio è la cosa che non deve MAI
accadere e qualora vi succeda dovete saperne riconoscere i sintomi tempestivamente, fermarvi
a riguadagnarla per poter poi riprendere il vostro percorso.
6) Fidarsi di esperti, altri better, dispensatori diconsiglie dritte
Sapete bene come su questo punto io sia il primo che continua a sottolineare l'importanza di
arrivare a sviluppare una propria metodologia indipendente, che vi svincoli completamente
dalla dipendenza verso gli altri, compito che richiede anni.
Non fidatevi di nessuno… neanche del sottoscritto. Il vostro scopo primo dev'essere quello di
arrivare a formare un vostro metodo di analisi e giudizio che sia completamente indipendente e
vi permetta di decidere autonomamente i vostri scommesse, gli stake, le uscite, gli stop loss e
quant'altro. A quel punto capirete anche l'importanza del punto precedente, quello della
riservatezza. Come ho avuto più volte occasione di ripetere in una operatività live siamo (ed
in specialmodo quando gli stake minimi non sono garatiti come ad esempio in un exchange) la
condivisione delle stessa strategia ci impone di entrare contemporaneamente nel mercato e
di fatto ci rende concorrenti per la stessa quota nello stesso momento (!). Va da se che il gain
di uno intacca le rese dell'altro giocatore che ha la stessa metodologia!!!
Il fatto di non fidarvi di nessuno non implica certo la necessità di chiudersi in una torre
d'avorio, perché il confronto con gli altri e l'apprendimento da chi ne sa più di voi sono
passaggi fondamentali della vostra formazione, ma lo scopo che non dovete mai dimenticare è
quello di arrivare all'indipendenza totale; le parole che leggete qui devono solo servirvi ad
evitare di commettere tutti quegli errori, in realtà tipici, che portano verso la sicura rovina.
Devono costituire uno stimolo a studiare e ad apprendere, così come a saper dare il giusto
ordine alle cose, senza avere mai fretta di iniziare.
7) Porsi obiettivi temporali ristretti
Molti pensano di poter arrivare a fare betting in breve tempo e quindi di poter iniziare a
"guadagnare qualcosina" o peggio di "riuscire a fare una fortuna" in breve tempo. Niente di più
sbagliato! Sappiate che l'unica cosa che riuscirete a fare in breve tempo è rovinarvi
completamente ed essere spazzati via; questo non lo dico io ma le statistiche che
confermano come chi sia agli inizi abbia la quasi certezza che ciò avvenga. Un obiettivo
temporale adeguato può essere tre anni per arrivare ad essere un break even trader (ossia colui
che riesce a pagarsi i costi di fare betting, senza ancora guadagnare un centesimo) e cinque
anni per arrivare ad essere un better profittevole e quindi poter iniziare a considerare la
possibilità di dedicarsi esclusivamente a questa attività. Chiaramente questi periodi vanno
considerati adeguati per una persona che dedichi al betting e all'apprendimento una media di
almeno 6 ore effettive giornaliere; in alternativa, chi svolge un'altra attività dovrà dedicare
all'apprendimento del betting i weekend e le vacanze di ogni genere.
8) Sottostimare i costi del betting
Anche se non sembra, fare trading costa e dovete sapere trattare quest'attività come una
qualsiasi altra attività imprenditoriale: i costi sono quelli del computer e della connessione a
internet, poi ci sono quelli dei software e delle forniture dei dati. Cercate di mantenere tutti
questi costi al minimo. Più avanti vi preoccuperete dei costi delle commissioni (per ora
calcolate facendo simulazione un minimo di 3 € per operazione), le tasse sugli eventuali
guadagni e i costi di tenuta conto e contabilità (dovete tenere un registro molto preciso di tutte
le vostre attività e il vostro tempo ha un valore). Dovrete anche computare un salario minimo
con cui calcolare il tempo di studio dedicato al trading e porvi come obiettivo di recuperarlo.
Ad esempio nel mio caso, avendo dedicato una media di 12 ore al giorno per un anno al betting
a allo studio, calcolando un salario di 5 €/ora (che direi è il minimo che potete concedere a voi
stessi) devo considerare un costo di circa 20.000 €/anno da includere nei costi per poter fare un
calcolo effettivo della redditività della mia attività. Se, infatti, avessi dedicato tutto quel tempo
ad un lavoro a salario minimo ogni anno avrei intascato 20.000 €. Questo è solo un esempio,
ma serve per farvi capire come sia fondamentale comprendere tutti i costi diretti e indiretti nel
bilancio
9) Essere sotto capitalizzati
Questo punto si ricollega alla leggerezza con cui alcuni novizi pensano di poter iniziare con
pochi "spicioli" per provare ma l'aspetto Money Managent lo tratteremo approfonditamente
in capitoli scuccessivi.
10)Non dire ai propri familiari che si fa betting,
Mentire a voi stessi e ai vostri familiari sui risultati, le perdite e le proprie capacità è quanto di
più sbagliato esista. Chi vi sta vicino, e in particolare chi dipende da voi, deve conoscere
esattamente ciò che fate e appoggiare le vostre scelte. Se vi ritrovate a fare betting di nascosto o
a mentire su perdite e risultati negativi siete su una strada pericolosissima, molto simile a quella
del giocatore del video poker, da cui non vi distingue più nulla e anche gli effetti rovinosi
possono essere molto simili e nel caso del betting spesso molto più gravi.
La vostra famiglia deve essere al corrente di ciò che fate, deve appoggiarvi pienamente,
supportarvi e rendersi conto dei rischi che si corrono. Il betting inquadrato come una professione
è ben altra cosa rispetto a quanto è presente nell'immaginario comune. Io stesso a volte mi sono
ritrovato (specialmente nei primi anni di attività) se non a mentire almeno a mascherare parte
della verità a quanti mi chiedevano la professione: preferivo di gran lunga dire che "operavo in
borsa" (e giù complimenti) invece del veritiero "trading betting"...!!
Ovviamnete non significa che dovrete fare una telecronaca delle vs operazioni, che comunque
potrebbe avere gli effetti citati al punto 5, bensì tenere al corrente del generale andamento e
dei progressi che state facendo nel betting, nel trading o in qualunqe altra branchia deciderete
di abbracciare ma senza mentire o peggio enfatizzare i risultati positivi e nascondere o
minimizzare quelli negativi.
Il discorso vale anche per voi stessi, dato che spesso si tende a mentire soprattutto quando ci si
guarda allo specchio, riproducendo comportamenti più simili a quelli dello scommettitore
d'azzardo.
Ho approfondito molto il campo della psicologia nel betting (ed in special modo nella
trattazione del trading in piattaforme exchange) e nella lista di libri sul
trading consigliati , che riproduce fedelmente il mio percorso di studio, troverete
tutte le fonti, tra le quali anche quelle che hanno ispirato i miei approfondimenti sul
biofeedback.
L'applicazione di qualsiasi metodo passa sempre attraverso una vera e
propria battaglia che dobbiamo condurre ogni giorno con noi stesi e la nostra
psicologia, poiché è provato che l'essere umano è costruito per fallire nel trading,
settore dove per avere successo è necessario agire spesso in maniera contro
intuitiva. Ecco perché l'elemento cruciale con cui tutti noi better dobbiamo fare i
conti è quello psicologico e non tanto con il metodo, la tecnica, l'analisi e le
strategie, che sono, a mio avviso e per la mia esperienza, elementi assolutamente
secondari, anche se importanti. Alcuni concetti fondamentali della psicologia del
trading sono i seguenti:
- il trading è conoscere noi stessi
- la disciplina non è ciò che ci raccontano
perdere la disciplina non è come perdere il mazzo di chiavi dell'auto é necessario
fare trading anche di noi stessi e non solo dei mercati non dobbiamo mai violentare noi
stessi.
Una trattazione esaustiva del tema esula dagli obiettivi pratici di questo libro, dove
ci limiteremo ad approfondire solo alcuni aspetti di rilevanza
I dieci errori da evitare
Inizio la trattazione con la lista dei 10 errori tipici del neofita e i consigli su come
evitarli: considerate attentamente i punti sui quali vi invito a riflettere e rileggeteli
più volte cercando di farli vostri e ricordate che davvero, mai come in questo
mestiere,
1) non avere fretta cercando scorciatoie
Non abbiate fretta di aprire un conto gioco o, peggio, di fare operazioni reali poiché, anche
se le offerte possono sembrare attraenti e vantaggiose, sappiate che ci saranno anche l'anno
prossimo. Aspettando di raggiungere una maggior conoscenza sulle scommesse avrete fatto la
cosa giusta: quella di proteggere il capitale. Scelta che da sola potrebbe portarvi a superare il
primi sei mesi di vita da better, dove la maggior parte dei neofiti viene letteralmente spazzata
via prorprio per la fretta di iniziare a fare sul serio e senza capire che è studiando che si inizia a
fare sul serio e non andando "per book" senza avere la più pallida idea di ciò che accade.
2) Iniziare a fare betting con denaro reale
E' collegato al primo errore, la fretta, insieme al quale rappresenta uno dei metodi più rapidi e
veloci per entrare a far parte della statistica dei better falliti, che rappresentano il 95% di
chi ci prova e che entro il primo anno di attività viene letteralmente spazzato via dal mercato.
Non mi stancherò mai di ripeterlo: iniziate con il betting su carta (paper betting) visto che per
farlo non dovete aprire nessun conto gioco e questa esperienza fondamentale vi accompagnerà
finché non avrete dimostrato di saper guadagnare con continuità e costanza. Ovviamente il
paper betting andrà fatto nel modo più realistico possibile… mi raccomando: non barate MAI !
3) Lasciare il proprio lavoro attratti dalla possibilità di un'indipendenza e libertà finanziaria
Non fate MAI questo errore, che vi porterà in modo rapido alla rovina e se non siete soli, cosa
ancor più grave, potrebbe mettere a rischio la vostra famiglia. Questo monito vale per tutto il
periodo di apprendimento, che richiede anni, e finché non avrete dimostrato di saper trarre con
costanza dal un reddito sufficiente per mantenere il vostro tenore di vita attuale.
Il reddito andrà aumentato dell'aleatorietà insita nel mestiere del better, che quindi prevede anche
mesi e mesi di inattività e perdite, nei quali le vostre spese restano invariate. Se quindi a titolo di
esempio ora guadagnate 1.000 €/mese netti, dovrete dimostrare, prima su carta per un periodo
lungo e poi dal vero per un periodo altrettanto lungo, di riuscire a trarre dal mercato con
continuità una media di 2.000 €/mese, perché dovete comprendere anche la pensione, il TFR e
assicurazioni varie che con il mestiere di trader non sono compresi. Tenete sempre ben presente
che, al momento di iniziare, le probabilità saranno tutte contro di voi e l'unica certezza che
avrete è che perderete moltissimo, molto probabilmente tutto quello che avete.
4) Sovrastimare le vostre possibilità di guadagno e le proprie capacità di fare betting
Collegato al precedente questo errore si commenta da solo, ma è un altro dei metodi che
portano la maggior parte degli aspiranti better a lasciare l'attività entro il primo anno o a
entrare a far parte di quel 95% di perdenti cronici che affollano i book (e gli exchange per
l'attività di trading e arricchiscono il 5% dei rari vincitori. In realtà ho capito che poi quel 5% è
rappresentato per un 4% dai break even trader, ossia coloro che sono in pari, ma col loro
trading fanno guadagnare solo gli intermediari, grazie al volume di commissioni generate, quindi
chi guadagna realmente è a mio avviso solo l'1% dei partecipanti. Ricordatevi che più studierete
e più vi accorgerete di saperne poco, solo chi non studia può avere la presunzione di aprire un
blog o un sito e mettersi a dispensare consigli di trading (specialmente se questi "consigli" sono
semplici tips!)
5) Dichiarare i vostri metodi e dispensare consigli non richiesti
Altro errore tipico e collegato al precedente, e che ha alla base la presunzione e la convinzione
di saperne qualcosa, laddove solo l'ignoranza o peggio la mitomania può portarvi a commettere
una leggerezza.
Sappiate solo che tutti i più grandi better, quei pochi che guadagnano veramente, sono quasi
ossessivi riguardo alla riservatezza che copre le loro operazioni.
Non saprete mai davvero chi è colui che guadagna veramente in questo mestiere (specialmente
di questi tempi!) e, se vedete qualcuno dichiarare i propri gain, fornire le proprie visioni sui
favoriti e dispensare consigli non richiesti, non fidatevi! Il motivo è semplice e tutti i grandi better
lo sanno: dichiarare i propri metodi vi mette in una condizione di poter poi essere condizionati
nel giudizio che automaticamente perde di obiettività, perché una parte di voi stessi può
pretendere di voler avere ragione e dimostrare a chi sa quale operazione avete fatto, che appunto
voi avete ragione.
Niente di più sbagliato, perché perdere l'obiettività di giudizio è la cosa che non deve MAI
accadere e qualora vi succeda dovete saperne riconoscere i sintomi tempestivamente, fermarvi
a riguadagnarla per poter poi riprendere il vostro percorso.
6) Fidarsi di esperti, altri better, dispensatori diconsiglie dritte
Sapete bene come su questo punto io sia il primo che continua a sottolineare l'importanza di
arrivare a sviluppare una propria metodologia indipendente, che vi svincoli completamente
dalla dipendenza verso gli altri, compito che richiede anni.
Non fidatevi di nessuno… neanche del sottoscritto. Il vostro scopo primo dev'essere quello di
arrivare a formare un vostro metodo di analisi e giudizio che sia completamente indipendente e
vi permetta di decidere autonomamente i vostri scommesse, gli stake, le uscite, gli stop loss e
quant'altro. A quel punto capirete anche l'importanza del punto precedente, quello della
riservatezza. Come ho avuto più volte occasione di ripetere in una operatività live siamo (ed
in specialmodo quando gli stake minimi non sono garatiti come ad esempio in un exchange) la
condivisione delle stessa strategia ci impone di entrare contemporaneamente nel mercato e
di fatto ci rende concorrenti per la stessa quota nello stesso momento (!). Va da se che il gain
di uno intacca le rese dell'altro giocatore che ha la stessa metodologia!!!
Il fatto di non fidarvi di nessuno non implica certo la necessità di chiudersi in una torre
d'avorio, perché il confronto con gli altri e l'apprendimento da chi ne sa più di voi sono
passaggi fondamentali della vostra formazione, ma lo scopo che non dovete mai dimenticare è
quello di arrivare all'indipendenza totale; le parole che leggete qui devono solo servirvi ad
evitare di commettere tutti quegli errori, in realtà tipici, che portano verso la sicura rovina.
Devono costituire uno stimolo a studiare e ad apprendere, così come a saper dare il giusto
ordine alle cose, senza avere mai fretta di iniziare.
7) Porsi obiettivi temporali ristretti
Molti pensano di poter arrivare a fare betting in breve tempo e quindi di poter iniziare a
"guadagnare qualcosina" o peggio di "riuscire a fare una fortuna" in breve tempo. Niente di più
sbagliato! Sappiate che l'unica cosa che riuscirete a fare in breve tempo è rovinarvi
completamente ed essere spazzati via; questo non lo dico io ma le statistiche che
confermano come chi sia agli inizi abbia la quasi certezza che ciò avvenga. Un obiettivo
temporale adeguato può essere tre anni per arrivare ad essere un break even trader (ossia colui
che riesce a pagarsi i costi di fare betting, senza ancora guadagnare un centesimo) e cinque
anni per arrivare ad essere un better profittevole e quindi poter iniziare a considerare la
possibilità di dedicarsi esclusivamente a questa attività. Chiaramente questi periodi vanno
considerati adeguati per una persona che dedichi al betting e all'apprendimento una media di
almeno 6 ore effettive giornaliere; in alternativa, chi svolge un'altra attività dovrà dedicare
all'apprendimento del betting i weekend e le vacanze di ogni genere.
8) Sottostimare i costi del betting
Anche se non sembra, fare trading costa e dovete sapere trattare quest'attività come una
qualsiasi altra attività imprenditoriale: i costi sono quelli del computer e della connessione a
internet, poi ci sono quelli dei software e delle forniture dei dati. Cercate di mantenere tutti
questi costi al minimo. Più avanti vi preoccuperete dei costi delle commissioni (per ora
calcolate facendo simulazione un minimo di 3 € per operazione), le tasse sugli eventuali
guadagni e i costi di tenuta conto e contabilità (dovete tenere un registro molto preciso di tutte
le vostre attività e il vostro tempo ha un valore). Dovrete anche computare un salario minimo
con cui calcolare il tempo di studio dedicato al trading e porvi come obiettivo di recuperarlo.
Ad esempio nel mio caso, avendo dedicato una media di 12 ore al giorno per un anno al betting
a allo studio, calcolando un salario di 5 €/ora (che direi è il minimo che potete concedere a voi
stessi) devo considerare un costo di circa 20.000 €/anno da includere nei costi per poter fare un
calcolo effettivo della redditività della mia attività. Se, infatti, avessi dedicato tutto quel tempo
ad un lavoro a salario minimo ogni anno avrei intascato 20.000 €. Questo è solo un esempio,
ma serve per farvi capire come sia fondamentale comprendere tutti i costi diretti e indiretti nel
bilancio
9) Essere sotto capitalizzati
Questo punto si ricollega alla leggerezza con cui alcuni novizi pensano di poter iniziare con
pochi "spicioli" per provare ma l'aspetto Money Managent lo tratteremo approfonditamente
in capitoli scuccessivi.
10)Non dire ai propri familiari che si fa betting,
Mentire a voi stessi e ai vostri familiari sui risultati, le perdite e le proprie capacità è quanto di
più sbagliato esista. Chi vi sta vicino, e in particolare chi dipende da voi, deve conoscere
esattamente ciò che fate e appoggiare le vostre scelte. Se vi ritrovate a fare betting di nascosto o
a mentire su perdite e risultati negativi siete su una strada pericolosissima, molto simile a quella
del giocatore del video poker, da cui non vi distingue più nulla e anche gli effetti rovinosi
possono essere molto simili e nel caso del betting spesso molto più gravi.
La vostra famiglia deve essere al corrente di ciò che fate, deve appoggiarvi pienamente,
supportarvi e rendersi conto dei rischi che si corrono. Il betting inquadrato come una professione
è ben altra cosa rispetto a quanto è presente nell'immaginario comune. Io stesso a volte mi sono
ritrovato (specialmente nei primi anni di attività) se non a mentire almeno a mascherare parte
della verità a quanti mi chiedevano la professione: preferivo di gran lunga dire che "operavo in
borsa" (e giù complimenti) invece del veritiero "trading betting"...!!
Ovviamnete non significa che dovrete fare una telecronaca delle vs operazioni, che comunque
potrebbe avere gli effetti citati al punto 5, bensì tenere al corrente del generale andamento e
dei progressi che state facendo nel betting, nel trading o in qualunqe altra branchia deciderete
di abbracciare ma senza mentire o peggio enfatizzare i risultati positivi e nascondere o
minimizzare quelli negativi.
Il discorso vale anche per voi stessi, dato che spesso si tende a mentire soprattutto quando ci si
guarda allo specchio, riproducendo comportamenti più simili a quelli dello scommettitore
d'azzardo.
Nessun commento:
Posta un commento