Massimizzare l'impatto dei successi e minimizzare quello delle perdite
La rovina finanziaria rappresenta il principale rischio di chi fa betting, non solo per
i motivi direttamente legati all'aspetto economico ma anche per quelli, ancor più
gravi, legati all'aspetto psicologico. Il metodo più semplice per arginare situazioni di questo
genere risulta quello di costruire una sorta di barriera , un argine di di protezione
che annulli l'impatto degli effetti del rischio di rovina sul patrimonio personale.
Molte persone mettono a repentaglio la propria serenità finanziaria e quella delle
loro famiglie per non aver considerato adeguatamente il rischio della rovina
finanziaria, concentrando la propria attenzione unicamente sui guadagni potenziali
derivanti dall'attività del betting, mentre ciò che distingue il better professionista dal
dilettante è proprio la capacità di gestire questo rischio: contrariamente al credo
comune, il trader non è uno spregiudicato amante del rischio, i più grandi e longevi
better sono persone che hanno una grande avversione al rischio ed eccellendo di
fatto nel suo controllo.
Il metodo da noi suggerito inizia con il computo realistico e prudenziale del
patrimonio personale posseduto dal trader e dalla sua famiglia; questo
comprenderà una stima del valore di tutti i beni, sia mobili che immobili Fatto
questo consigliamo assolutamente di destinare al trading NON PIU’ DEL 10 %
del patrimonio totale. In pratica ipotizzando un valore patrimoniale pari a 100, il
primo passo è quello di proteggere dal rischio di rovina il 90 %, nel senso che
questa è la porzione che non dovrà mai essere intaccata quale che sia l'esito
dell'attività sui mercati, anche il più catastrofico. Il restante 10% verrà a costituire
il capitale totale per il betting che chiameremo capitale d'impresa e costituirà la
perdita massima anche nell'ipotesi di un esito catastrofico della nostra attività di
betting sui mercati. e che ci costringerà ad abbandonare l'attività Dopodichè, in
ogni singolo periodo (es. giorno, settimana, mese) metteremo a rischio solamente una
frazione prestabilita di questo capitale d'impresa, che rappresenta il capitale operativo.
Per capitale operativo intendiamo il totale della posizione, più la massima perdita programmata
per periodo (il concetto di capitale operativo sarà tuttavia immediatamente approfondito nel
prossimo paragrafo).
Un esempio pratico di calcolo:
Patrimonio 10.000
Capitale di impresa 10% =1.000
Capitale operativo 1% = 100
Betting e redditività
Dal punto di vista reddituale, il better imprenditore deve inoltre distinguere le
fonti di reddito tra quelle aleatorie: gli eventuali profitti del trading e quelle sicure:
redditi da lavoro e/o rendite ( es. affitti, proventi da attività finanziarie a reddito
fisso esenti da rischio) in quanto è' estremamente importante aver presente che
queste due fonti di reddito devono coesistere sempre e e che risulta essere una
pesante criticità avere come unica fonte di reddito quella proveniente
esclusivamente dal betting. Non esiste al mondo un better professionista capace di
sostenersi avendo solo come fonte reddituale i proventi dell'attività sui mercati.
Anche colui che guadagna in modo costante e duraturo si preoccuperà di
accantonare parte dei proventi che investirà in attività il più possibile esenti da
rischio, che gli forniranno redditi aggiuntivi sicuri. Il better che non disponga di
un patrimonio sufficiente da garantirgli un adeguato flusso reddituale esente da
rischio dovrà necessariamente svolgere una attività lavorativa fino a quando la sua
situazione patrimoniale non sarà tale da consentirgli di abbandonare il proprio
lavoro. In altre parole non si dovrà abbandonare il proprio lavoro per il betting
fino a quando le rendite, come sopra definite, non eguaglieranno o supereranno i
redditi da lavoro.
I flussi di capitale tra i diversi comparti finanziari del better imprenditore
Come illustrato nei precedenti paragrafi possiamo paragonare la capitalizzazione
di un better come un insieme di tre vasi comunicanti, in cui riveste massima
importanza la gestione degli scambi di capitale tra questi; mai e poi mai coprire
le perdite attingendo al proprio patrimonio o a quello della propria famiglia;
dopo che si è stabilita all'inizio la cifra da dedicare al betting, ilpatrimonio
va preservato assolutamente da ogni rischio finanziario e soprattutto da noi stessi.
Eventualmente si potranno finanziare le perdite rinunciando ad alcuni surplus del
nostro tenore di vita,, esempio: ogni anno destino x euro per le vacanze estive,
quest'anno vi rinuncio e con quella cifra reintegro in parte il capitale di impresa.
La rovina finanziaria rappresenta il principale rischio di chi fa betting, non solo per
i motivi direttamente legati all'aspetto economico ma anche per quelli, ancor più
gravi, legati all'aspetto psicologico. Il metodo più semplice per arginare situazioni di questo
genere risulta quello di costruire una sorta di barriera , un argine di di protezione
che annulli l'impatto degli effetti del rischio di rovina sul patrimonio personale.
Molte persone mettono a repentaglio la propria serenità finanziaria e quella delle
loro famiglie per non aver considerato adeguatamente il rischio della rovina
finanziaria, concentrando la propria attenzione unicamente sui guadagni potenziali
derivanti dall'attività del betting, mentre ciò che distingue il better professionista dal
dilettante è proprio la capacità di gestire questo rischio: contrariamente al credo
comune, il trader non è uno spregiudicato amante del rischio, i più grandi e longevi
better sono persone che hanno una grande avversione al rischio ed eccellendo di
fatto nel suo controllo.
Il metodo da noi suggerito inizia con il computo realistico e prudenziale del
patrimonio personale posseduto dal trader e dalla sua famiglia; questo
comprenderà una stima del valore di tutti i beni, sia mobili che immobili Fatto
questo consigliamo assolutamente di destinare al trading NON PIU’ DEL 10 %
del patrimonio totale. In pratica ipotizzando un valore patrimoniale pari a 100, il
primo passo è quello di proteggere dal rischio di rovina il 90 %, nel senso che
questa è la porzione che non dovrà mai essere intaccata quale che sia l'esito
dell'attività sui mercati, anche il più catastrofico. Il restante 10% verrà a costituire
il capitale totale per il betting che chiameremo capitale d'impresa e costituirà la
perdita massima anche nell'ipotesi di un esito catastrofico della nostra attività di
betting sui mercati. e che ci costringerà ad abbandonare l'attività Dopodichè, in
ogni singolo periodo (es. giorno, settimana, mese) metteremo a rischio solamente una
frazione prestabilita di questo capitale d'impresa, che rappresenta il capitale operativo.
Per capitale operativo intendiamo il totale della posizione, più la massima perdita programmata
per periodo (il concetto di capitale operativo sarà tuttavia immediatamente approfondito nel
prossimo paragrafo).
Un esempio pratico di calcolo:
Patrimonio 10.000
Capitale di impresa 10% =1.000
Capitale operativo 1% = 100
Betting e redditività
Dal punto di vista reddituale, il better imprenditore deve inoltre distinguere le
fonti di reddito tra quelle aleatorie: gli eventuali profitti del trading e quelle sicure:
redditi da lavoro e/o rendite ( es. affitti, proventi da attività finanziarie a reddito
fisso esenti da rischio) in quanto è' estremamente importante aver presente che
queste due fonti di reddito devono coesistere sempre e e che risulta essere una
pesante criticità avere come unica fonte di reddito quella proveniente
esclusivamente dal betting. Non esiste al mondo un better professionista capace di
sostenersi avendo solo come fonte reddituale i proventi dell'attività sui mercati.
Anche colui che guadagna in modo costante e duraturo si preoccuperà di
accantonare parte dei proventi che investirà in attività il più possibile esenti da
rischio, che gli forniranno redditi aggiuntivi sicuri. Il better che non disponga di
un patrimonio sufficiente da garantirgli un adeguato flusso reddituale esente da
rischio dovrà necessariamente svolgere una attività lavorativa fino a quando la sua
situazione patrimoniale non sarà tale da consentirgli di abbandonare il proprio
lavoro. In altre parole non si dovrà abbandonare il proprio lavoro per il betting
fino a quando le rendite, come sopra definite, non eguaglieranno o supereranno i
redditi da lavoro.
I flussi di capitale tra i diversi comparti finanziari del better imprenditore
Come illustrato nei precedenti paragrafi possiamo paragonare la capitalizzazione
di un better come un insieme di tre vasi comunicanti, in cui riveste massima
importanza la gestione degli scambi di capitale tra questi; mai e poi mai coprire
le perdite attingendo al proprio patrimonio o a quello della propria famiglia;
dopo che si è stabilita all'inizio la cifra da dedicare al betting, ilpatrimonio
va preservato assolutamente da ogni rischio finanziario e soprattutto da noi stessi.
Eventualmente si potranno finanziare le perdite rinunciando ad alcuni surplus del
nostro tenore di vita,, esempio: ogni anno destino x euro per le vacanze estive,
quest'anno vi rinuncio e con quella cifra reintegro in parte il capitale di impresa.
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