venerdì 20 gennaio 2012

Il trading non è un metodo per arricchirsi in modo facile e rapido

Con la lettura degli argomenti precedenti si presume sia stata approntata l'infrastruttura tecnologica e siano state acquisite le conoscenze su come reperire le informazioni fondamentali. L'attività del trader è il risultato di tutte queste componenti, unite alla velocità di esecuzione e all' intuito, che solamente l'esperienza operativa può affinare nel tempo.

Il trading non è un metodo per arricchirsi in modo facile e rapido; occorrono nervi saldi e la razionalità deve essere una costante dell' operatività quotidiana. Se avete il timore di perdere in una giornata centinaia di Euro, è bene tenersi lontani da questa attività. Uno dei peggiori nemici del Trader è l'emotività. Il mancato distacco piscologico può portare il trader ad una dipendenza simile a quella provocata dal vizio del fumo, dell' alcool o peggio ancora della droga. Un buon Betting Trader deve essere in grado di interrompere la propria attività in qualsiasi momento (ovviamente dopo aver chiuso le proprie opearazioni) senza subire per questa repentina interruzione pesanti contraccolpi psicologici.
L'attività va di fatto intesa come una professione e non necessariamente come una "passione". Tutti noi possiamo andare in ferie lasciando a casa il nostro lavoro; ben diversa è la situazione di un fumatore incallito che per due settimane "non avesse la possibilità di fumare". Viene da sè che il capitale utilizzato per l'attività di trading (ma di betting in generale) non può rappresentare che una parte dei propri risparmi. E' assolutamente sconsigliato utilizzare capitali derivanti da prestiti, alienazioni di beni personali,il proprio fondo pensioni o capitali che potrebbero essere necessari a breve termine. Questa regola vale anche nel caso in cui si decidesse con ponderata sicurezza di effettuare il "salto di qualità", passando a capitali reali dopo aver simulato l'operatività con capitali virtuali, per un lasso di tempo significativo.

Si può fare trading su di tutto (comprese elezioni politiche, sui vari concorsi di "miss", sui vincitori dei reality televisi, sui mercati finanziari, passando per il bigliardo e le freccette; e su molto altro), ma ricercando i mercati "liquidi" il più delle volte ci troveremo a scommettere sulle attività sportive, in pratica su ogni evento in cui è possibile "lavorare una quota". E' deleterio tradare giusto per il gusto di farlo. E' rigorosamente necessario operare conoscendo "la materia", appunto i fondamentali; valutando correttamente l'evento secondo le nostre convinzioni e comparandolo con le quotazioni del mercato saremo pronti a sfruttare il vantaggio del pronostico.

La maggior parte di noi, essendo cresciuta a "pane e pallone", si ritroverà a tradare sul calcio. Anche in questo settore i mercati proposti sono infiniti: Esito Finale, Risultato Esatto, Over/Under, Pari/Dispari, minuto del 1° goal, prossimo goal e molto altro. Da preferirsi i mercati a "Due vie", dove appunto sarà semplificato il "nostro operare".

Il segreto di una operazione di trading di successo consiste nell' acquistare e vendere con grande velocità, elaborando in pochi secondi tutte le informazioni sull'evento interessato, conoscendo esattamente ciò che si stà trattando.

Qui occorre fermarsi un momentino... Nel campo bettistico esistono due categorie di trader:

- i puristi (quelli in pratica che lavorano esclusivamente le quote), qualche volta addirittura scalper
che intervengono di tick in tick in molteplici operazioni; rigidi nella loro applicazione
borsistica, "lavorano" la quota e portano a casa il loro gain fregandosene dei "pratogonisti" del
contendere.

- i metodici che invece fanno la loro stima dell'evento comprano la loro quota e raggiunto il
proprio target (rigorosamente) stabilito a priori la rivendono con il loro gain (o con la perdita
anche questa stabilita a priori...)

Io appartengo a questa seconda "rigorosa" categoria. Gli altri "punter" che gigoneggiano nel live, invece, secondo me non sono neppure classificabili come trader. Tali personaggi "improvvisano" pseudo-intuizioni (movimenti di mercato per "loro") per poi finire a bestemmiare ogni qualvolta un "imprevisto", reca loro un bilancio negativo nell' operazione.

Per riuscire a scoprire le proprie potenzialità è inoltre indispensabile perseverare, in particolare nella prima fase di apprendistato in cui le perdite possono procurare forte stress emotivo e psicologico generato dalle perdite stesse. Le chiavi del successo di un trader sono essenzialmente tre:

1. La gestione del rischio e del denaro (money management)
2. Un approccio mentale corretto al mercato
3. Tecniche e strategie operative solide basate su fondamenti statistici.

La maggior parte dei trader si concentra solo sulla ricerca di tecniche o strategie di trading sempre migliori cercando di clonare quelle dei trader più famosi. In realtà le tecniche più comuni possono non essere adatte al personale profilo di investimento, quindi ogni trader deve avere la capacità di modificare e adattare le strategie in base al proprio profilo di investimento e ai suoi obiettivi. E' possibile prendere spunto dalle metodologie apprese da altri trader, ma ognuno deve imparare a costruirsi delle regole con le quali si sente a proprio agio: non esiste una metodologia valida sempre e per chiunque. Bisogna riuscire a scoprire le tecniche con cui si ha feeling e che cioè si riescono ad applicare in pieno relax.
E' necessario padroneggiare ed utilizzare un metodo proprio, che farà eccellere e applicarlo con coerenza in quanto questo è l'unico modo per verificare se il sistema funziona realmente o no.

Oltre a una valida tecnica di trading è indispensabile avere strategie di Money Management che indichino quanta parte del capitale totale deve essere destinata al trading e quanta parte di quello deve essere impiegato nella singola operazione.
Inoltre è indispensabile avere una tecnica che indichi lo spazio di movimento che si concede alla posizione nella direzione contraria a quella prevista prima di liquidarla (stop loss) e quanto si lascia correre il trade nella direzione prevista prima di monetizzare (profit target)
Per diventare un trader di successo occorre avere un approccio mentale corretto. L'attività di trader è un connubio di conoscenza analitica dei sistemi di analisi e valutazione e la capacità di utilizzare l'istinto e la creatività. E' dunque, indispensabile far conto su entrambi gli aspetti; l'aspetto psicologico è uno degli elementi più trascurati nell'ambito del processo decisionale che porta alla formulazione delle scelte di investimento. Operando invece ci si accorge che spesso la
componente psicologica tende ad avere il sopravvento sulla razionalità ed il rigore di un approccio economico. Si verifica, infatti, per molti una contraddizione fra la fase teorica di pianificazione e quella critica costituita dall'ingresso sul mercato e dalla gestione della posizione aperta. Spesso un buon lavoro di ricerca viene vanificato dalla perdita di controllo delle posizioni aperte, sconvolgendo le proprie strategie da eccessi emozionali e passando da una fase di pianificazione ad una pericolosissima improvvisazione. Dunque lavorare duramente sull'affinamento di tecniche sempre migliori e precise serve a poco se l'investitore non conosce se stesso ed ha la capacità di applicare disciplinatamente un piano d'azione. Quindi il trader che desidera avere successo sul mercato deve, oltre che lavorare sugli aspetti trattati in precedenza e sulle tecniche operative effettuare un lavoro su se stesso e sulla propria psiche che indispensabile per effettuare la "2' professione" con successo.

la vera differenza fra un trader vincente e uno perdente è spesso nelle diverse regole di money management. Avere un sistema di regole che indichino il modo corretto di gestire il denaro e la sua allocazione insieme al rischio massimo che bisogna assumere in ogni operazione.

Il modo più sicuro per raddoppiare il proprio denaro è piegarlo in due e metterlo in tasca - W.Allen

La scorretta gestione del denaro è quindi la ragione più frequente per cui si fallisce sui mercati finanziari (e quindi anche nel "nostro settore"). Gli errori più comuni sono quelli di:

1. investire una quantità di denaro troppo elevata in una singola operazione
2. perdere il controllo di una posizione lasciando che una piccola perdita si trasformi in una grossa
perdita

Sappiamo che "la matematica è contro di noi" nel senso che se, ad esempio, intacchiamo il capitale del 20% successivamente avremo bisogno di realizzare profitti del 25% (e non del 20%) per riportarci in pareggio. Via via che aumenta la quota di capitale persa sarà sempre più difficile recuperarla: il profitto richiesto per colmare una perdita del 50% è del 100%, ecc.
Il vero problema del money management, è che non esistono regole universali valide in quanto ognuno è in grado di sopportare le perdite in maniera diversa da un altro. Il primo passo è quello di capire quale sia il proprio livello di tolleranza al rischio e di dotarsi di strumenti in grado di gestirlo.

Non mi vorrei fermare nell'analisi delle diverse metodologie di money management. Mi limito a "postare" la mia (in altra occasione), poi ognuno naturalmente potrà trovare il proprio livello di "sopportazione di perdita".

Per diventare un trader vincente è fondamentale considerare non solo gli aspetti strettamente tecnici ma anche quelli più prettamente "umani". L'aspetto comportamentale è uno degli elementi più trascurati nell'ambito del processo decisionale che porta alla formulazione delle scelte di investimento. Spesso la componente psicologica tende ad avere il sopravvento sulla razionalità ed il rigore di un approccio economico. Il rapporto tra la psicologia ed il mondo della Scommesse è più stretto di quanto si possa immaginare e si chiama uomo. E' importante conoscere la psicologia degli altri punter e di se' stessi, in quanto gran parte delle operazioni che la gente comune compie nel trading viene influenzata dallo stato d'animo,dalle sensazioni, dalla paura, dalle emozioni, che sono soltanto individuali, e influenzate dalla situazione contingente, non che dalla propria storia ed esperienza personale. Se poi alcuni di questi elementi sono comuni a molti e quindi condivisi, ecco
che un sentimento personale può diventare un " sentimento" di mercato (sentiment), in grado di influenzare l'interà operatività.

Il problema "comportamentale" ha assunto rilevanza ancora maggiore nel trading-live; la possibilità di effettuare transazioni la velocità di immissione delle operazioni, le basse "tasse" da pagare al betting Exchange, la facilità di accesso ecc. che induce gli operatori verso un trading molto attivo ed in qualche caso sconsiderato. Molti trader vengono colpiti dall'"effetto
slot machine" per il quale la solitudine di fronte al pc abbinata all'assenza di una pausa di riflessione, genera una miscela psicologica esplosiva per il trader che, premendo un tasto senza alcuna riflessione, può rapidamente depauperare un patrimonio in un alternarsi di stati d'animo di speranza e disperazione. In definitiva il trader ha due capitali da preservare: quello finanziario e quello psicologico. Salvaguardare il capitale psicologico vuol dire che non bisogna mai permettere che la prossima operazione sia condizionata dall'esito delle precedenti. Non ci si può permettere di subire una grossa perdita sia finanziaria che emotiva in quanto verrebbe minata la fiducia in se stessi ed il coraggio. Quando il capitale psicologico si esaurisce, magari perché si sono subite varie perdite consecutive, è necessario fermare l'attività e "staccare la spina del trading" per qualche tempo dedicandosi a tutt'altro.

Nel trading si riescono a bypassare molti dei problemi di natura psicologica derivanti dalla confusione mentale generata dalla necessità di prendere, a mercato aperto, decine di decisioni in un istante, creando frustrazione e stress. Il trader lavorerà per lo più a mercato chiuso con la massima serenità ed avendo cura soprattutto della parte di pianificazione e di apprendistato, piuttosto che di quella strettamente operativa. E' comunque necessario avere un piano di regole e soprattutto avere la capacità di seguirlo fedelmente; spesso la contraddizione fra la fase teorica di pianificazione e quella critica costituita dall'ingresso sul mercato e dalla gestione della posizione aperta è il vero problema dei trader. Molte volte un buon lavoro di ricerca viene vanificato dalla perdita di controllo delle posizioni aperte, passando da una fase di pianificazione ad una pericolosissima improvvisazione. Accanto ad una disciplina ferra bisogna avere un approccio aperto alla revisioni ossia è necessario esser pronti a cambiare idea quando le circostanze o i fatti lo impongano. Quando si inizierà a operare con denaro reale ci si renderà contro che buona parte dei profitti, non saranno da attribuire alle scelte intelligenti o all'adozione di un sistema infallibile, ma alla capacità del trader di autodisciplinarsi e di avere un approccio mentale corretto con il mercato. Per questo motivo l'aspetto comportamentale è da curare con grande attenzione ed è un
elemento imprescindibile per diventare un betting-trader di successo.
L'approccio al trading part time è individuale come le impronte digitali. Non esistono due trader part time che operano allo stesso modo. Diverse metodologie possono essere usate, ma solo il singolo scommettitore potrà scegliere la tecnica corretta che gli consente di sentirsi bene con se stesso.

Sarebbe bello comprare gli uomini per quello che valgono e venderli per quello che ritengono di valere!

La tecnica del cecchino ha come presupposto quello di cercare di identificare alcune situazioni di mercato che si riproducono nel corso del tempo, e nella capacità di sfruttarle a proprio profitto con l'obiettivo di minimizzare le perdite. Avendo scelto la strada del trading, non si dovrà necessariamente operare tutti i giorni, ma si avrà la possibilità di entrare sul mercato solo quando verranno individuate quelle condizioni in cui le probabilità di successo saranno decisamente sbilanciate a nostro favore. L'approccio della tecnica del cecchino è "Sistematicamente discrezionale" ossia attraverso l'utilizzo di un elaboratore che evidenzi delle configurazioni oggettivamente interessanti dal punto di vista probabilistico, la cui applicazione nel passato ha prodotto cioè performance rilevanti. Successivamente interviene l'elemento soggettivo e
discrezionale ossia l' inserimento di filtri soggettivi che rendano più o meno conciliabile quella operazione proposta dalla macchina con la personale indole di investimento. Con la tecnica del cecchino si cercherà di conciliare i due approcci sistematico e discrezionale, prendendo da entrambi gli elementi migliori. Da un lato quindi strategie basate su presupposti statistici misurabili e sul controllo del rischio; dall'altro l'inserimento di elementi quali il fiuto, l'esperienza e quel
"Plus umano" che consente di fornire un deciso valore aggiunto.
Da questi brevi articoli dovrebbe essere chiaro che è possibile diventare un trader "profittevole": bisogna semplicemente avere la pazienza di attendere quelle configurazioni in cui in termini probabilistici si avranno buone possibilità di successo. Un approccio mentale al mercato corretto coadiuvato da collaudate strategie di trading ed un efficiente money management condurranno inevitabilmente al successo!

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