giovedì 12 gennaio 2012

Il Betting come Professione

Il betting come professione

Il betting può essere anche divertente, emozionante e intrigante, tanto quanto un
hobby può arrivare ad esserlo ed ecco perché la redditività può in questi casi passare
in secondo piano. Ci sono numerosissime persone che si dilettano di bettinging
arrivando a trarre soddisfazioni enormi da questa passione e anche un grado di
conoscenza ed esperienza di tutto rispetto. Il betting professionale è però un'altra
cosa, non c'è nulla di uguale in ciò che si può provare rispetto a chi si trova sulle
scommesse per diletto; per quanto lo si possa prendere seriamente, un hobby rimane
sempre un hobby e un dilettante non sarà mai un professionista e non saprà mai cosa
significhi esserlo.

So che è difficile da comprendere se non si è mai provata una cosa simile, ma il
betting come professione non ha nulla di eccitante, di elettrizzante ed emozionante; al
contrario può essere anche molto noioso e ripetitivo, specie nelle numerose routine
che cadenzano le giornate del better professionista e lo aiutano a trovare la disciplina
che lo accompagna sui mercati ogni giorno.
Pensate alla disciplina richiesta nelle arti marziali e al grado di controllo e
autocontrollo, quasi inumano e certamente anti istintivo che caratterizza tale
insegnamento come la condizione necessaria e richiesta anche al better professionista.

Fare betting professionalmente richiede tempo, dedizione e disciplina infiniti e non
si tratta di prendere le cose più o meno seriamente. Il betting professionale richiede
una passione assoluta che aiuti a rialzarsi e ricominciare quando si cade e ci si fa
male, che aiuti ad attraversare e superare tutte le fasi e le difficoltà che si
incontrano da quella di principiante fino a quella che rappresenta l'obiettivo finale,
diventare un eccellente professionista: l'eccezione alla regola.


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