Molte sono le differenze tra il trading ed il gioco d’azzardo. Ci sono importanti punti in comune così come delle sostanziali differenze che vale la pena evidenziare per evitare di cadere nella trappola di fare trading come se si puntasse alla roulette.

Nel trading, per esempio, si dice che per poter partecipare al “gioco” bisogna puntare una certa cifra (lo stop loss iniziale). E questo non è molto diverso dalla roulette: infatti per poter partecipare bisogna puntare una determinata cifra, per esempio sul rosso o sul nero.

Con la roulette, puntando 100 euro sul rosso si sa a priori quali sono le percentuali di successo che sono stabilite dalle regole del gioco, che generalmente sono sfavorevoli, anche se di poco, per il giocatore.

Nel trading, chi utilizza un approccio abbastanza evoluto (ed a questo noi “miriamo”), stabilisce a priori quanto è disposto a spendere per poter affrontare ciascuna operazione e fino a qui è tutto
(quasi) uguale. La decisione di stabilire la cifra massima che si è disposti a perdere per ogni operazione distingue i trader professionisti dai dilettanti. Questi ultimi infatti non solo non stabiliscono la cifra prima di cominciare ma la stabiliscono magari dopo aver aperto
la posizione o, peggio, non la stabiliscono affatto, lasciando che il costo di un’eventuale operazione in perdita diventi astronomico.

Qui si riesce a evidenziare già una importante differenza. Nel gioco d’azzardo la perdita massima per ogni giocata è stabilita prima dell’inizio del gioco. Nel trading professionale avviene la stessa cosa: si stabilisce a priori il costo massimo dell’operazione nel caso in cui si riveli in perdita. Nel trading amatoriale (vade retro “satana”) invece, il costo massimo dell’operazione non è stabilito ovvero può essere illimitato, si lasciano correre le perdite, nella speranza che il mercato risalga.

Un secondo aspetto estremamente interessante è legato alle probabilità di successo di ogni singola puntata o operazione.

Qui c’è la vera differenza tra la roulette e il trading. Nel primo caso, le probabilità sono stabilite dalle regole del gioco, che sono fisse e sfavorevoli al giocatore. Nel trading le probabilità di riuscita sono in buona misura nelle mani del trader, che può selezionare le operazioni nelle quali ritiene di avere un vantaggio rispetto al lancio della monetina.

Il trader quindi si trova nella stessa situazione del giocatore d’azzardo quando deve scegliere quanti soldi puntare o utilizzare in ogni operazione, ma si trova in una situazione completamente diversa – e per molti aspetti molto più favorevole – nel momento in cui sceglie le operazioni da affrontare e quindi in qualche modo sceglie le probabilità di successo delle puntate (operazioni). Il giocatore d’azzardo non può permettersi questo lusso.

Ci sono molti altri aspetti che potrebbero essere evidenziati, ma può valere la pena cercare di capire fino in fondo le differenze fino qui indicate.

Il punto chiave che distingue il giocatore d’azzardo dal trader è la possibilità che ha quest’ultimo di poter scegliere di affrontare solo le operazioni nelle quali ritiene di avere un vantaggio in termini di probabilità di successo.

Su qualunque livello di prezzo un "mercato bettistico" può sempre muoversi al rialzo o al ribasso ma non necessariamente nella misura del 50%. Ci sono delle situazioni nelle quali queste probabilità possono essere molto “sbilanciate” verso una direzione in particolare. Queste sono le circostanze nelle quali il trader esperto interviene e cerca di sfruttare le probabilità a proprio favore.

Il trader dilettante dovrebbe quindi imparare dal giocatore d’azzardo a stabilire la posta in gioco prima di iniziare il gioco stesso. Chi volesse poi evitare di giocare alla roulette dal proprio computer collegato con una borsa, dovrà assicurarsi di aver imparato a mettere i soldi solo nelle operazioni a più elevato potenziale, a loro volta selezionate tra le migliori che è stato in grado di identificare.

Un’altra importante e sostanziale differenza consiste nel fatto che anche il guadagno di ogni operazione è limitato e stabilito a priori, nella roulette, mentre può essere pressoché illimitato nel trading.

Il vero problema è che per giocare alla roulette basta avere i soldi e andare al casinò mentre per comprendere quali sono lo operazioni nelle quali ci sono dei reali vantaggi in termini di differenza nelle probabilità di riuscita ci vogliono molta esperienza e preparazione. E in realtà sono pochi i “giocatori” che sono disposti ad affrontare il necessario percorso di formazione per potersi garantire un vantaggio nel gioco. Troppo spesso si affronta il trading come un gioco mentre in realtà è un lavoro impegnativo che richiede, come tutte le altre professioni, studio e preparazione.


Max