sabato 11 febbraio 2012

STOP LOSS E TAKE PROFIT

AUMENTO DELLO STOP

Inserire lo stop al punto dì entrata, ovvero in prossimità dell’estremo opposto al punto di apertura posizione: è bene quindi che almeno inizialmente il neofita cerchi di sfruttare solo trading range con movimenti molto chiari e puliti, che contrsaddistinguono i box a configurazione semplice.
          

STOP LOSS E TAKE PROFIT, R.O.P.

STOP NEI BOX
In generale, per “individuare il livello di stop”, si intende la determinazione della massima perdita accettabile oltre la quale l’operazione verrà chiusa (in gergo, stoppata): solitamente esso viene posto preferibilmente in concomitanza di un livello grafico importante (oltre il quale il trend potrebbe accelerare, aumentando esponenzialmente la perdita).
      
Nello scalping dinamico questa definizione è rispettata rigorosamente ed anzi portata all’estremo: sarà il punto di ingresso ad essere deciso proprio in base alla presenza nelle vicinanze di un livello chiave, che ha dimostrato in precedenza capacità di respingere il mercato.
      
Una volta identificato graficamente tale livello (nel caso dei box abbiamo visto corrispondente ad uno dei due estremi) si provvederà ad entrare nelle vicinanze e ci si chiuderà eventualmente in perdita nel caso questo venga poi attaccato (solitamente la definizione di “attaccato”, equivale a vederlo consumato per la metà delle quantità presenti).

Insieme allo stop va fissato a priori anche il target, ovvero il prezzo al quale si prenderà profitto. Un esempio chiarirà meglio il concetto.






Nella figura  vediamo come dopo le prime due oscillazioni che definiscono il box, si procede all’identificazione del punto di ingresso (1), del livello di stop(1) e del target (2): successivamente si apre una posizione "Lay" quando la quotazione raggiunge il livello prestabilito(3), e si chiude in gain raggiunto il target(4).Si tenta un secondo ingresso sempre sullo stesso livello di prima (5), ma questa volta la quotazione non raggiunge il l’obbiettivo(6) e ripiega velocemente infrangendo il livello di stop(7), dove ci si chiuderà tempestivamente.      

Questi tipi di stop e target sono definiti statici (ma non per questo non utilizzati dallo scalper dinamico), e si contrappongono agli stop ed ai target dinamici proprio per il fatto di essere fissati a priori, rimanendo tali per tutta la durata dell’operazione: essi sono utili se si ritiene che il mercato possa muoversi in direzione favorevole alla propria posizione di molti tick, e si voglia quindi puntare a prendere l’intera “torta”.

Purtroppo l’esperienza insegna che anche se si “indovina” la corretta direzione del mercato (nello scalping, la corretta oscillazione) non tutti target vengono raggiunti, ed la contrattazione rintraccia fino al livello di entrata, spesso infrangendo lo stop (proprio ome accade nella parte finale del box del grafico precedente).
                   
Proprio per evitare di chiudere la maggior parte delle operazioni in perdita, o comunque in pari, è utile utilizzare uno stop dinamico, ovvero un speciale trailing stop sul book che ci accompagni durante tutta la salita, e ci garantisca di massimizzare il profitto evitando di “doverci pentire”
perchè non ci siamo accontentati del profitto conseguito.
   
Lo Stop loss dinamico avrà un livello variabile, da - 3 (considerando che per lo scalper dinamico il massimo livello di stop è di 3 tick) a "+ x" a seconda del suo collocamento iniziale in relaione al nostro punto di ingresso.

Se ad esempio decidiamo di chiuderci con un livello di stop massimo di 2 tick, esso sarà posto due livelli sotto al nostro livello di ingresso e poi, sempre se decideremo di portare avanti l’operazione con livello di stop dinamico di - 2, ci seguirà per tutta la durata dell’operazione, che si concluderà solo quando esso sarà attaccato: non ci si dovrà quindi più preoccupare a priori del target, perchè esso corrisponderà al livello in cui il mercato deciderà di attaccare (consumare per la metà delle quantità presenti) il nostro livello di stop.


La denominazione (livello di stop - 2 ad esempio) è definita in base alla sua distanza dal nostro punto di ingresso: una volta che la quotazione incomincerà ad avanzare nella direzione auspicata si potrà decidere di mantenere la stessa distanza (ora non più relazionata al punto di ingresso, ma ad ogni nuovo livello guadagnato dal titolo), oppure di avvicinarlo, portandolo ad es al livello -1 ad esempio.


 Come accennato, lo stop dinamico può anche presentare un grado positivo: ciò accade quando in un’operazione iniziata con uno stop statico, si decide di inserire successivamente uno stop dinamico, quando il titolo abbia già raggiunto un certo target (momento in cui non si chiuderà l’operazione ma la si porterà avanti appunto con uno stop dinamico a ridosso).

      Ipotizziamo infatti di aver operato in modo classico nel box, ovvero entrando lay nelle prossimità dell’estremo inferiore, con stop su quest’ultimo e ponendo un target nelle prossimità di quello superiore: questa volta non raggiungendo le successive oscillazioni il livello di target prescelto, saremmo costretti a chiuderci in perdita sul livello di stop.

    Supponendo invece di partire sin da subito con uno stop dinamico di livello - 1, la situazione migliorebbe un poco, chiudendoci solo quando il denaro viene attaccato preannunciando il rintracciamento della quota, ma perderemo il guadagno ulteriore che ci avrebbe offerto l’oscillazione seguente
     
E’ solo utilizzando contemporaneamente uno stop statico (posto sull’estremo) e contemporaneamente uno stop dinamico di livello positivo più alto dell’oscillazione che riusciremo a sfruttare tutto il movimento positivo prima della rottura dello stop.


Ovviamente qui abbiamo ragionato con il senno del poi, ma il punto è che se ci troviamo in una situazione in cui riteniamo che la quotazione possa raggiungere un’ obbiettivo relativamente distante, ma vogliamo contemporaneamente filtrare la possibilità che effettui qualche finta (sempre nel territorio della nostra positività) prima di raggiungerlo, l’unica soluzione possibile è appunto quella di accoppiare ad uno stop statico, uno stop dinamico di livello positivo (solitamente uguale o superiore al 3°).

Uno stop statico di livello - 1 accoppiato ad uno stop dinamico di livello + 4 è in pratica è come dire: io credo che la quota possa arrivare “lontano”, ma siccome so che difficilmente ci riuscirà in un’unica oscillazione, non mi chiuderò finchè non mi darà almeno 4 tick o finchè non me ne farà perdere 1 (in pratica sto scommettendo un tick per prenderne 4): se poi raggiungerò i 4 tick di guadagno porterò avanti l’operazione con uno stop dinamico, chiudendomi non appena lo stake sarà attaccato e quindi assicurandomi dai 4 tick in su.

La possibilità di poter attuare strategie che contemplino l’uso contemporaneo di stop statici e dinamici di vari livelli, ci consente quindi di affrontare con efficienza qualsiasi tipo di situazione operativa, traendone il massimo beneficio.
                   
A volte può capitare però che livello dove dobbiamo applicare lo stop (sia che si tratti di statico che di dinamico) venga consumato per intero (in gergo, salti), prima che ci si riesca a chiudere: in questo caso bisogna tempestivamente (e senza esitazioni) spostare lo stop sul livello contiguo ancora e take profit, disponibile.

     E’ importante ricordare che gli stop vanno “manovrati” (ovvero collocati, spostati, eliminati) solo mentalmente e non inserendoli automaticamente in macchina (questa è forse la cosa emotivamente più difficile specialmente per i meno esperti): questo sia perchè bisogna applicare lo stop solo quando l’attacco al livello dove è stato collocato sembra stia avendo successo (cosa che difficilmente la macchina può
valutare), sia perchè in un’operazione di scalping il più delle volte non ci sarebbe il tempo di impostare ordini automatici.

     Fatta eccezione per il take profit di livello statico, che effettivamente può essere automatizzato, lo scalper dovrà quindi impostare la propria strategia esclusivamente in modo “virtuale” ed essere davanti al monitor pronto ad applicarla in relazione all’evolversi degli eventi.
    

Nello scalping è necessario mantenere il R.O.P. (risultato operativo potenziale), ovvero la differenza tra il massimo profitto e la massima perdita potenziale di ogni singola operazione, sempre e comunque positivo: anzi, per quanto semplice possa sembrare, per incrementare il guadagno giornaliero basterà scegliere solo quelle operazioni con il R.O.P. più elevato.


CONCLUSIONI

Come abbiamo visto lo scalping dinamico si differenzia da altre tecniche soprattutto per il fatto di essere una tecnica aperta: ciò significa che rispettando alcuni principi di base, una volta imparato ad applicare con successo la tecnica in un tipo di mercato (o strumenti finanziari), è possibile traslarla a quasi tutti gli altri (esistono delle limitazioni che l’attuale studio condotto dalla mia squadra sta cercando dirisolvere).
Questa elasticità non va intesa solo in termini di tipologia di mercati ma anche e soprattutto di riuscire a prescindere quasi completamente dal trend.
    
Il “quasi” sta ad indicare che in mercati laterali, ma con scarsi volumi e bassa volatilità, anche lo scalper professionista otterrà una drastica riduzione degli utili, che in alcune giornate possono essere anche pari a 0.
                 
Lo scalping dinamico consente di ottenere risultati molto buoni, anche se mai eccellenti in termini di guadagno assoluto.

La caratteristica principale dello scalping dinamico è infatti la stabilità operativa, solitamente sempre positiva, ma con pochissimi picchi maggiori in termini di utili: raramente infatti uno scalper dinamico, anche professionista, chiuderà la giornata con utili netti superiori ai 300-500 euro (o con cassa adeguata anche 5 volte tanto!!).
                 
Se facciamo riferimento al mercato ippico il guadagno medio di uno scalper oscillerà intorno ai 150-200 euro al giorno (cifra calcolata in riferimento ad un’operatività su almeno 10 corse "liquide" utilizzando su ciascuno per lo meno 5-700 euro), che può salire o scendere in base all’esperienza ed alle capacità personali di chi applica la tecnica.

In compenso uno scalper professionista non chiuderà quasi mai una giornata in perdita, questo grazie ad un’attentissima gestione del rischio, attuata con stop strettissimi e talvolta con money management "poco ambiziosi", al fine di coprire eventuali movimenti negativi.
                 
Il numero delle operazioni chiuse in guadagno rispetto a quelle chiuse in perdita è ovviamente in favore delle prime con un rapporto medio di 8 a 1, efficienza che in alcuni scalper raggiunge il rapporto di 20 a 1: risulta essenziale ottenere comunque un rapporto di 4 a 1 per raggiungere un’operatività stabile (sotto questa soglia, le commissioni dell'exchange, peserebbro eccessivamente sull’utile netto).
                 

Attualmente in Italia coloro che praticano lo scalping dinamico sono in netta minoranza rispetto a chi ancora cerca di trarre utile dallo scalping classico (rapporto di 7 a 1), che almeno nella sua forma più semplice, non riesce a mio parere più ad adattarsi alla continua variabilità del mercato.
     
Nell’immaginario collettivo, fare scalping significa speculare facendo molte operazioni all’interno di una giornata; per lo scalper dinamico significa invece fare le operazioni che servono, quando servono, e nel modo corretto.

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